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Come creare un environment in Cloud Applications

Il primo passo da effettuare una volta acquistato il servizio Cloud Applications è creare un ambiente (environment) con i containers richiesti. L’utente potrà procedere con la configurazione dell'environment in base alle sue esigenze tramite un'interfaccia estremamente intuitiva, seguendo i passaggi elencati di seguito:

  1. Accedere alla dashboard Cloud Applications e cliccare su New environment in altro a sinistra
  2. All’interno del wizard, procedere alla personalizzazione. É consigliabile partire dalla scelta del linguaggio di programmazione o soluzione deployment, in seguito impostare la topologia aggiungendo gli stack software necessari, configurare nodi, risorse e specifiche, dare un nome all’ambiente e infine confermarne la creazione.


Scegliere il linguaggio di programmazione o un’ opzione specifica di deployment

Come primo passo nella creazione del proprio ambiente, l’utente dovrà selezionate la soluzione di deployment necessaria per il suo progetto. La soluzione più comune e raccomandata è quella di un container certificato. Questi stack sono configurati e gestiti in modo specifico da Cloud Applications (ad esempio aggiornamenti, patch di sicurezza). Supportano inoltre tutte le funzionalità della piattaforma come ridimensionamento, distribuzione automatizzata, ridistribuzione, SSL e così via per l'hosting e il deployment.

L'utente potrà selezionare il linguaggio di programmazione (come Java, PHP, Ruby, .NET, Node.js o Python) per procedere con i container Cloud Applications. 

Le altre opzioni di distribuzione sono disponibili tramite la scheda Docker. Tutte le varianti elencate di seguito utilizzano il container di sistema Cloud Applications di base (il cosiddetto container del sistema operativo), che le rende compatibili con la maggior parte (ma non tutte) le caratteristiche distintive della piattaforma (ad esempio il ridimensionamento verticale e orizzontale).

 

Configurare la topologia

É possibile configurare la topologia dell’ambiente nella parte sinistra del wizard dove l’utente troverà le voci:

  • Load Balancer: stack che fungono da punto di ingresso per l'ambiente, per distribuire la richiesta in entrata e creare un carico uniforme su altri nodi
  • Server delle applicazioni (nodi di calcolo): server web che eseguono l'applicazione
  • Database (SQL e NoSQL): soluzioni di database per archiviare e gestire i dati
  • Cache Node: sistema di memorizzazione nella cache degli oggetti Memcached per velocizzare le applicazioni web riducendo il carico del database
  • Archiviazione condivisa: nodo di archiviazione dedicato con supporto NFSv4, spazio su disco ampliato e prestazioni ottimizzate
  • Elastic VPS: server privati ​​virtuali su CentOS, Ubuntu, Debian e Windows OS Build
  • Node: strumento di automazione della compilazione per progetti Java
  • Extra (livelli personalizzati): uno qualsiasi degli stack sopra menzionati

Potrà inoltre configurare una protezione SSL per il proprio ambiente

 

Configurare risorse e specifiche dei nodi

Una volta terminata la configurazione della topologia, è possibile personalizzare ogni livello:

1. È possibile attivare/disattivare un livello, nonché fornire un alias personalizzato per esso

2. Configurare il ridimensionamento verticale automatico impostando il numero di cloudlet riservati e dinamici (1 cloudlet = 128 MiB di RAM e 400 MHz di CPU) per i nodi all'interno del livello. É da considerare come una capacità minima e massima di CPU e RAM per server. Vale la pena ricordare che non importa quanto sia alto il limite di scalabilità, vengono addebitate solo le risorse effettivamente consumate. Ciò aiuta a superare i picchi di carico e, allo stesso tempo, a non pagare più del dovuto per memoria o processore inutilizzati.

3. La parte di ridimensionamento orizzontale consente di definire un numero di nodi all'interno del livello e di scegliere una modalità di ridimensionamento preferita (con stato o senza stato).

4. Successivamente, configurare le impostazioni aggiuntive.

Controllare e confermare la creazione dell’environment

Dopo aver effettuato tutte le configurazioni l'utente potrà controllare l’ammontare delle risorse stabilite, cloudlet riservati e dinamici, e il costo stimato dell’ambiente che ha configurato. Infine dovrà scegliere un nome per l'ambiente appena creato e cliccare su Create per completare l’operazione.


Dopo aver effettuato questi passaggi l'utente potrà procedere con lo sviluppo delle proprie applicazioni e la gestione del proprio ambiente Cloud.

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